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31 Dicembre 2014

Cenone di San Silvestro

Pontecurone - Sala SOAMS

 

Buon Anno,

alla festa organizzata da Strada Facendo e da Micotrek nel salone della SOAMS di Pontecurone per trascorre insieme la serata di San Silvestro, ero invitato e non membro attivo dell’organizzazione, quindi persona più “neutrale” per segnalare eventuali criticità della festa improvvisata e messa in piedi in poco tempo.
Ne sono stato entusiasta e come me, ho sentito diverse persone che esprimevano con varietà di aggettivi lo stesso concetto che ho appena riassunto con “entusiasta”.
La serata è iniziata molto in sordina, lasciando presagire un certo clima di freddezza e di isolamento che è quello che fa fallire una serata. Ma, come il buon vino che si ossigena e sprigiona tutto il suo aroma, il suo sapore e quindi diventa carburante della convivialità dopo averlo lasciato decantare per qualche minuto, anche questa commistione di persone che si concocevano si e no, abbattute le “barriere” del “salve” (salve è l’anticamera del “ciao” che usa il Signor “vorrei ma non posso darti del ‘tu” ) è diventata di minuto in minuto sempre più accogliente, e dopo aver assaggiato i primi antipasti presenti in bella mostra sul tavolo d’ingresso, che ti guardavano appetibili e stimolanti, l’atmosfera è passata dal freddino al tiepido. Tra i presenti che non si conoscevano cominciavano i primi “tu”, poi quando la sala è stata pervasa dalle note musicali di canzoni che furono la colonna sonora della gioventù di parecchi di noi, canzoni sapientemente scelte e proposte dal poeta disk-jockey Piero, il “salve” è scomparso definitivamente e trionfalmente è entrato in sala il “TU” e la serata, quella vera è iniziata proprio lì.
Si chiacchierava tutti, a volte con la bocca piena a volte no, ma ci stava anche quello. Quando ci si trova tra mici, le etichette vanno a farsi friggere.
Ha meravigliato anche il servizio ai tavoli fatto da alcune nostre signore . Servizio impeccabile nella sua naturalezza, da rilevare solo qualche difficoltà nel servire gli affettati che non volevano mai essere serviti singoli ma si appiccicavano e nel piatto ti arrivava una quantità notevole del piacevole affettato.
E’ stata una cena in comunione, a dire che la maggior parte dei partecipanti ha portato qualche pietanza preparata in quantità notevole e con tanta passione.
Tutti manicaretti, belli a vedersi ma soprattutto buoni a mangiarsi, si lasciavano mettere nel piatto anche al secondo e a volte terzo passaggio delle valenti cameriere.
Intanto la musica continuava a condurci per mano facendoci attraversare gli anni 60, poi i 70 e infine gli 80 e su di lì e nelle nostre menti e nei nostri cuori, sentendo quelle musiche ci scorrevano le immagini di quei tempi, immagini e sensazioni belle, piacevoli, entusiasmanti, lasciandoci poi in fondo all’animo un po’ di piacevole tristezza. E mentre la musica cresceva, il vino scemava, la convivialità aumentava, si iniziava anche a ballare. Come sempre hanno iniziato in pochi e poi, sull’onda delle note trascinanti e spinti dal desiderio di buttarsi nella “mischia” e un po’ per emulazione, la pista da ballo si è riempita. La festa aveva raggiunto il suo obiettivo più semplice e importante: far trascorre agli amici, una piacevole serata.
E’ poi arrivata la mezza notte e lì il vocio di “Auguri, Buon Anno, e altre amenità”, è stato superato dal classico botto del tappo che salta dalla bottiglia inondandoci di bollicine gialle e frizzanti, assurte a simbolo della festa.
Adesso però devo concludere e non so come fare. Ci sarebbero ancora tante cose da dire come l’esagerazione di manicaretti preparati e credo avanzati e lodi da tessere a tutte quelle persone che si sono impegnate affinché la festa riuscisse al meglio e diciamo che ci sono riusciti.
Dovrei citare molti nomi con la paura quasi certa di dimenticarne qualcuno.
Voglio così ringraziare per categorie: le Signore e i Signori che hanno servito in tavola, quelli che hanno preparato i manicaretti e hanno portato il vino, quelli che hanno organizzato il tutto, addobbato la sala e reso possibile questa spumeggiante festa.
Vorrei però citare un solo nome, una persona che si è vista poco in sala perché ha lavorato maggiormente dietro le quinte che è da qualche giorno che si dedica a questo evento, una macchina da guerra in senso buono. Voglio dire, vogliamo dire tutti: Grazie GIGI e come direbbero i francesi ai grandi campioni del ciclismo : Chapeau.
 


Buon Anno a Tutti,

Mario